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INGRESSO SPETTACOLO

interi 15€

ridotti 12€ over 60, under 25, Coop, Arci, Uisp, ATC

ridotti 7€ residenti quartiere 1 e del quartiere 4 

ridotti 5€ per gli iscritti ai corsi di formazione

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TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15 - FIRENZE

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INFO E PRENOTAZIONI

IL TEATRO DELLE DONNE  presso TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15  -  50125 Firenze (FI)

055 2776393 - teatro.donne@libero.it -

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Prevendita: Negozi del Circuito BoxOffice Toscana e Ticketone, online su www.ticketone.it 

UNA STORIA AL CONTRARIO

IL TEATRO DELLE DONNE

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venerdì 03/sabato 04 NOVEMBRE ore 20,30

TEATRO GOLDONI | FIRENZE

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riduzione dal libro di Francesca De Sanctis

progetto e regia Elena Arvigo

regista collaboratore Ciro Masella

aiuto regia Monica Santoro

luci Laura De Bernardis

audio Brando Nencini

con ELENA ARVIGO

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"Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio.“ Antonio Gramsci, Lettere dal carcere, 12 Settembre 1927.

Il racconto della storia privata di Francesca diventa generazionale con lo sfondo della complessa vicenda dell’Unità, il giornale fondato quasi 100 anni fa da Antonio Gramsci e che nel 2017 sospende le pubblicazioni. Il racconto della storia personale, la famiglia, gli amori, i figli, la malattia si fonde con le vicissitudini di un mestiere e di una carriera da reiventare e ridefinire ad ogni passo. Francesca figlia, moglie e madre accompagna Francesca studentessa e poi giornalista tra le righe di questa storia commovente e piena di vitalità. Nonostante. Ogni piccola vittoria ha i suoi nonostante, ma, a saper guardare da vicino, sono proprio i nonostante di ogni storia a rendere quella storia un racconto di vita unico e straordinario.

“Hanno ucciso L’Unità”: è il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine bianche. E’ il penultimo numero, il giorno dopo in copertina si legge “L’Unità è viva” è un messaggio di speranza che serve soprattutto a loro, agli ottanta lavoratori che con la fine dell’estate assistono al tramonto dei loro sogni. A novant’anni dalla nascita il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e in tanti, tra giornalisti e poligrafici, perdono, da un momento all’altro, il lavoro. Tra di loro c’è anche Francesca, incinta di quattro mesi e già madre di una bimba di cinque anni.

Un anno dopo il giornale riapre e lei viene di nuovo assunta, ma l’esperienza durerà poco; a giugno del 2017 L’Unità sparisce ancora dalle edicole. Francesca si ritrova in cassa integrazione, ma non si arrende. Il suo è il percorso al contrario di un’intera generazione, quella di chi a venticinque anni ha già firmato un contratto a tempo indeterminato e a quaranta si trova a fare i conti con collaborazioni saltuarie e malpagate e una concorrenza spietata. Francesca risale la corrente e la memoria e ripensa a tante cose: a suo padre, scomparso prematuramente, ai suoi primi anni a L’unità, ai viaggi e le interviste. Se non fosse che il suo corpo non regge lo stress. Si ribella e una malattia rara le rende tremendamente difficile tenersi a galla in quelle maree.

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