top of page
THE SAVIOUR.jpg
THE SAVIOUR.jpg

sab 18/dom 19.01

ore 20,30

TEATRO GOLDONI

via Santa Maria, 15 – FIRENZE

 

IL TEATRO DELLE DONNE/INTERCITY FESTIVAL

​

THE SAVIOUR

di Deirdre Kinahan

​

traduzione Maria Scorza

regia Francesco Manetti

con GIULIA WEBER e OLMO DE MARTINO

Nel mattino del suo 67° compleanno, Máire Sullivan, vedova con tre figli, è a letto a fumare una sigaretta. Al piano di sotto c’è Martín, che il pubblico non vede, un conoscente con cui ha trascorso la notte, riscoprendo sensazioni sepolte dentro di lei da molto tempo. Altra presenza invisibile è Gesù, con il quale parla e si confida. La notte passata con Martín le fa tornare alla mente ricordi del passato, della sua infanzia e del suo matrimonio con Colm. Máire all’inizio è raggiante, ma l’atmosfera cambia quando suo figlio Mel va a trovarla per darle un regalo di compleanno, portando anche una notizia che altera l’umore della donna rivelando aspetti ostili e contraddittori del suo carattere e una fede religiosa fanatica e masochista. Il testo pone l’attenzione sulla delicata questione degli abusi emotivi e fisici subiti da giovani donne nelle istituzioni gestite dalla Chiesa in Irlanda nel corso dei decenni e del loro impatto su una donna per il resto della sua vita e sulle generazioni successive. Da un intenso dialogo a due, viene fuori una domanda: quanto è colpevole una persona dei suoi atti di crudeltà, quando questa stessa persona ha subito a sua volta abusi, senza ricevere mai un gesto di amore?

Il testo affronta il tema degli abusi emotivi e fisici causati dalle istituzioni gestite dalla chiesa in Irlanda nel corso di decenni, e il suo impatto su una donna per il resto della sua vita. In un intenso gioco a due, sorgono questioni sulla responsabilità, su come rispondiamo ad un trauma emotivo e sulla delicata questione del perdono. Le prime Magdalene Laundries e Mother and Baby Homes aprirono già nel diciottesimo secolo, con l’idea di accogliere giovani donne rimaste incinte al di fuori del matrimonio, che quindi non avevano un posto dove andare per portare a termine la gravidanza e partorire. Lavanderie e case erano spesso associate: le madri vivevano all’interno della casa e coprivano vitto e alloggio lavorando nel lavatoio. La gestione degli istituti era affidata a suore di vari ordini, ma non era certo la carità cristiana ad animarli.

bottom of page