LE NUVOLE NEL PIATTO
sab 18/09 ore 21.30 | TEATRO MANZONI
LETTURA SCENICA
di Vanessa Chizzini
con Laura Curino, Federica Fracassi, Paola Fresa, Paolo Cosenza, Luca Pignagnoli
canzoni originali dal vivo di Alessandro Arbuzzi
Il testo teatrale è giocato sui toni della commedia ed è incentrato sull'incontro di cinque personaggi appartenenti a due diverse generazioni. A prendere forma e movimento nella tarda mattinata di una domenica in una cucina è una "conversazione di vita" che, con voli di parole e scompaginamenti di ruoli, si svolge passando attraverso aspettative e rivelazioni e tocca la giovinezza e la maturità, il presente e il passato, il lavoro e la pensione, lo studio e il futuro, il personale e il sociale, le strade già tracciate e le vie ancora da scoprire.
"Una commedia, un testo semplicissimo, fatto di dialoghi anche molto quotidiani intorno a una famiglia “divisa” che si ritrova per un pranzo, a quanto pare estemporaneo. Il testo costruito con un succedersi di dialoghi assolutamente realistici ma la cui conclusione non è così prevedibile come potrebbe sembrare. Una bella prima prova".
(blog di Anna Bandettini/La Repubblica)
AVAMPOSTI D'AUTORE
PREMIO DI DRAMMATURGIA
dom 19/09 ore 21.30 | TEATRO MANZONI
Brevi testi inediti per una serata di letture. Attori e autori danno voce alla microdrammaturgia. Una qualificata giuria composta da Silvia Calamai (autrice e docente universitaria), Laura Caretti (docente universitaria), Giancarlo Cauteruccio (regista e direttore artistico), Tommaso Chimenti (critico teatrale), M. Cristina Ghelli (direttore artistico), Stefano Massini (autore e regista), Elena Pugliese (autrice), Gherardo Vitali Rosati (critico teatrale) assegnerà il premio che consisterà nella presentazione del testo integrale in mise en éspace nell’ambito della stagione del Teatro Manzoni. Il tema scelto, in occasione del 150° anniversario, è quello dell’Unità d’Italia.
I CAPITOLI DEL CROLLO una mattina così cadde Lehman Brothers
LA CORTE OSPITALE
lun 20/09 ore 21.30 | TEATRO MANZONI
LETTURA SCENICA
volume primo TRE FRATELLI
di Stefano Massini
con Duccio Baroni, Luisa Cattaneo, Gabriele Giaffreda
direzione musicale Enrico Fink
regia di Stefano Massini
Il 15 settembre 2008 uno dei colossi della finanza americana, la banca Lehman Brothers, annuncia il proprio fallimento: è la più grande bancarotta nella storia degli Stati Uniti e l’inizio della catastrofe per l’economia mondiale. Dietro il fallimento di questo impero ci sono 160 anni di storia, persone, vite, famiglie, le vicende di un intero albero genealogico che lentamente si irradia con radici yiddish nella cultura e nella storia americana, intrecciandosi con guerre e cambiamenti epocali. Questa epopea è ricostruita in scena con ben tre spettacoli. Il primo volume si intitola Tre fratelli: si inizia sulla banchina del porto di Baltimora dove sbarca Henry Lehman dopo otto mesi di traversata e da lì ci si sposta nel profondo Sud dell’Alabama, fra piantagioni e schiavi, dove i tre fratelli Lehman scoprono il loro oro chiamato cotone. Fra incendi, feste, cotonifici nordisti e fidanzamenti yiddish, una traversata di mezzo secolo di storia, fino ad approdare al decisivo trasferimento di Lehman Brothers nel cuore commerciale di New York, nel 1860.
BELLA TUTTA i miei grassi giorni felici
COMPAGNIA ELENA GUERRINI
mar 21/09 ore 22.00 | CORTILE CASTELLO CALENZANO
SPETTACOLO IN PRIMA REGIONALE
di e con Elena Guerrini
regia di Andrea Virgilio Franceschi
Winnie Pliz è Miss Cicciona, la ragazza più grassa del mondo, che ne ha avuto a sazietà di dietologi, amici, colleghi, riviste, che cercavano di assottigliarla! Ma dopo innumerevoli tentativi, a ridursi sono stati solo il conto in banca e l’autostima. Dati alla mano Winnie Pliz spiega con humor e energia come la follia dei media, l’avidità delle industrie del dimagrimento, il mito della chirurgia estetica, possano distoglierci da un giudizio equilibrato su noi stesse.
LA STORIA SIAMO NOI Calenzano in scena
IL TEATRO DELLE DONNE
mer 22/09 gio 23/09 ore 19.30 | CORTILE CASTELLO CALENZANO
di Stefano Massini
con Duccio Baroni e Gabriele Giaffreda
musica dal vivo eseguita alla fisarmonica da Riccardo Centazzo
regia di Stefano Massini
Nato nel dicembre 2009 senza pretese, come una piccola scommessa e un affettuoso omaggio al pubblico, “La storia siamo noi” ha ottenuto un tale diluvio di consensi da essere riproposto “a grande richiesta” senza che l’espressione abbia alcunché di finto. La formula è semplicissima: due giovani attori e un fisarmonicista raccontano né più né meno la storia di Calenzano. Ci sono fatti, nomi, cognomi, situazioni di ogni genere e tipo, da un’Amarcord color seppia dei mercati ottocenteschi fino al boom degli outlet, dai drammi della guerra a irresistibili spezzoni comici su un’improbabile Guerra Fredda fra cinematografi. Si ride, si riflette e forse ci si commuove davanti a questo lungometraggio teatrale nel cortile di casa nostra.
NELL’ANNO DI GRAZIA POST NAUFRAGIUM
COMPAGNIA VERDASTRO DELLA MONICA
mer 22/09 gio 23/09 ore 21.30 | TEATRO MANZONI
STUDIO
di Lina Prosa
dal Satyricon di Petronio Arbiter - capitolo 6°
con Francesco Bonomo, Daniel Dwerryhouse, Giuseppe Sangiorgi
e con Massimo Verdastro
scene e costumi Stefania Battaglia/ video Theo Eshetu/drammaturgia musicale Francesca della Monica e Ernani Maletta/collaborazione ai movimenti di scena Charlotte Delaporte
regia di Massimo Verdastro
PROGETTO SATYRICON ideato e diretto da Massimo Verdastro
Dopo la messinscena dei primi tre capitoli Massimo Verdastro si avvicina alla scrittura di Lina Prosa che rivisita l’episodio finale del Satyricon. Nel testo originale di Petronio le traversie dei personaggi raccontano come questi siano condannati ad un moto perpetuo, dove la necessità è “fisica” e dove la carne è l’unico investimento umano in un mondo corrotto e marcio che non conosce più limite. Ma la domanda di prima “da chi-da che cosa” entra a pieno titolo nella materia contemporanea, quella che ho cercato di cogliere anche con divertimento nella riscrittura chiestami da Massimo. (Lina Prosa)
GRADO ZERO
mostra fotografica di Laura Albano
18-23 settembre | TEATRO MANZONI
Chiarificare lo sguardo sul corpo, filtrarlo dalle sedimentazioni culturali. Dimenticare per un momento la storia dei codici che lo hanno disciplinato, i modi in cui è stato costruito, le gerarchie che gli sono state inscritte. Riportare lo sguardo ad un immaginario “grado zero”, luogo dove ritrovare stupore e immaginare nuove possibilità.